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Iridologia

2015-02-21 00:00

Maria Grazia Monte

Tecniche Manuali, naturopatia, olistico, salute, iridologia, occhio, iride, iridoscopio, costituzione linfatica, costituzione ematogena, costituzione biliare,

Iridologia

La valutazione dello stato di salute è sempre stata fra le ricerche prioritarie dell'uomo...

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La valutazione dello stato di salute è sempre stata fra le ricerche prioritarie dell'uomo, ai semplici mezzi di un tempo e ai sofisticati strumenti di oggi si affianca l'iridologia; scienza questa che si può annoverare tra le più consone alla semeiotica, in quanto per giungere alla diagnosi non ricorre a strumenti invasivi né a mezzi che intervengono alterando le funzioni dell'organismo.

I cinesi prima, Ippocrate e Paracelso poi, hanno sempre sostenuto l'importanza dei segni nell'occhio umano per la conoscenza dello stato di salute. L'iridologia afferma che ogni commozione si rispecchia nell'iride e allo stesso modo vi si riflette anche ogni stato metabolico. Dunque, ogni malattia. L'iridologia moderna nasce con i lavori del dott. Von Peczely (1826) di Budapest, durati trent'anni; nel 1880 pubblica il suo primo lavoro "La diagnosi attraverso gli occhi" con due tavole illustrative delle analogie fra segni sull'iride e parti dell'organismo in ciascun occhio.Vi è sull'iride una rappresentazione del sistema nervoso cerebro-spinale e del sistema nervoso autonomo che conduce ad una localizzazione somatica lungo il decorso di questi nervi o gangli o plessi nervosi, trovando riscontro anche nell'organizzazione dell'innervazione del corpo. L'iridologia si regge sul presupposto dei riflessi: come esistono nella cute, così ci sono nell'occhio regioni in cui agiscono i riflessi dell'organo malato. Il cervello è come una centrale elettronica ed essendo la sede dei centri nervosi, riceve e trasmette anche la pur minima informazione, sia essa proveniente dal mondo esterno quanto dall'interno dell'organismo stesso, sia di origine traumatica oppure funzionale. Tale informazione produce un impulso nervoso che si propaga attraverso i neuroni, i quali la trasmettono ai centri di elaborazione e da qui viene impressa nel disco iridale, sotto forma di alterazione del pigmento e del tessuto. L'importanza dell'occhio va ben oltre la funzione retinica poiché possiede anche la facoltà inversa di recezione: così come trasmette le sensazioni al cervello, le può anche ricevere manifestandole poi nell'iride, denunciando lo stato di disordine organico soprattutto quando è presente un'intossicazione. All'Università di Chicago e nel laboratorio nazionale delle Argonne con l'ausilio di strumenti elettronici, si è controllata la validità dell'iridologia. Si è avuta così la conferma che il legame tra occhio e cervello è il più complesso che esista in un organismo vivente. L'esame e l'analisi dell'iride, con l'iridoscopio, forniranno informazioni per prevenire e sostenere olisticamente la Vis Medicatrix Naturae presente nel soggetto e per raggiungere uno stato di salute ottimale. Le nostre iridi sono uniche: nessuno possiede iridi identiche a quelle di un altro individuo. L'iride è una struttura colorata a forma di ciambella formata da tessuto prevalentemente muscolare che, secondo la medicina convenzionale, avrebbe solo funzione di dilatazione e contrazione per regolare la quantità di luce che passa nel foro pupillare o come risposta del sistema nervoso.

Ci sono tre tipologie costituzionali di iride: gli occhi completamente o tendenzialmente azzurri rappresentano una costituzione linfatica con tendenza all'eccesso di muco, febbre da fieno, raffreddori.

L'iride marrone puro rappresenta una costituzione ematogena con tendenza a problematiche di pressione arteriosa, circolazione del sangue, anemia.

Nell'iride mista ( occhi verdi o nocciola) la costituzione può essere di tipo biliare oppure urinario. A seconda della localizzazione e dell'intensità del pigmento si ha predisposizione a disturbi digestivi e carenze metaboliche con problemi epatici nella costituzione biliare, con problemi renali nel tipo urinario.

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